Nasce a Cagliari il gruppo Interazione, una riunione di credi per una comunità che faccia dell’aiuto il suo cavallo di battaglia
Viviamo tempi particolarmente soffocanti, di notizie allarmanti quanto allucinanti. Nel mare di informazioni ci sentiamo intrappolati, forse dalla rete, forse dai social che rendono così comodo il comunicare da farci dimenticare quanto vicini siano gli amici, quanto affettuosi siano i sorrisi e quanto caldi gli abbracci. E allora commentiamo e ci scandalizziamo perché il mondo, lontano o vicino, non cambia sfogliando una pagina elettronica.
Arriva dunque la terribile scoperta che dall’altra parte del mare, in una terra non dissimile dalla nostra, sfiorando il touch screen gli spettacoli pirotecnici hanno un colore rosso sangue e i fiumi che scorrono portano con se non solo le lacrime, ma anche le speranze di chi quei “fuochi d’artificio” non voleva vederli e la cui visione ha determinato un solo pensiero: scappare verso nuovi porti!
All’arrivo altri aspettano che queste speranze abbiano un volto nuovo e tra chi le compatisce, chi assume un atteggiamento misericordioso, chi speculativo e chi ci vede un nemico, c’è chi ha bisogno di trovare un capro espiatorio. Così quella guerra giunge dritta dritta dentro casa: “è colpa del governo”, “rispediamo tutti a casa”, “chiudiamo i battenti”.
Il combattimento è tra le mura di casa, nel salotto, nella mente di chi non comprende che il concetto più semplice e risolutivo trova risposta nell’atteggiamento verso ciò che tutti cerchiamo interiormente: la PACE.
Chiedersi chi abbia fallito affinché tutto questo avvenga è la più grande sconfitta, perché non vi è risposta. L’unica domanda che possa avere risposta deve essere espressa allo specchio e dunque: qual’è la mia parte in tutto questo?
L’azione, finalizzata alla risoluzione è quanto di più spontaneo possa avvenire ed è proprio in tale contesto che, in maniera quasi spontanea, è nato il gruppo INTERAZIONE, formato da rappresentanti e membri di varie religioni ma ovviamente aperto alla sensibilità di chi vuole vedere miglioramenti nella società.
Con una riunione indetta presso la cappella della Chiesa di Scientology della Sardegna nel giugno del 2016, rappresentanti della religione Cattolica, Musulmana, Hare Krishna, Buddista, Scientology e della tribù Diné Navajo ha avuto origine un gruppo legato dall’intento di causare cambiamenti nella società partendo dalla semplicità della sensibilità che solo gli amanti della vita possono avere.
Nasce il gruppo INTERAZIONE, così chiamato per differenziarsi dal concetto di “integrazione” in quanto quest’ultima prevede la considerazione della diversità e su questa pone l’accento. Interazione in quanto l’azione è reciproca e grazie alla pluralità culturale si velocizza il processo di crescita spirituale. Ancora, Interazione in quanto l’azione reciproca non rimanga sterile e circoscritta ma si espanda dal gruppo all’esterno, restituendo vita agli ideali di cooperazione, fratellanza e amicizia.
La decisione doveva essere comunicata ancora più ampiamente e gli ideali del gruppo sono stati divulgati durante la trasmissione televisiva Thesauro, su Sardegna 1. Ospiti del Direttore Mario Tasca e arricchiti dall’inserimento di un nuovo membro nel gruppo, un membro dello Yazidismo, gli appartenenti a Interazione si sono fatti portavoce di un messaggio estremamente potente perché in se molto semplice: è la conoscenza di ciò che è ignoto ad aprirci gli occhi al mondo.
Ciò ha portato ad una proposta da parte del Direttore ossia “rendere la Sardegna un laboratorio interculturale”.
Il messaggio è stato preso e i membri di questo gruppo hanno effettivamente iniziato a cooperare partecipando reciprocamente alle attività degli altri membri: dal danzare intorno al fuoco seguendo gli antichi riti dei nativi d’America, alla conferenza sull’alfabetizzazione; dalla festa dei popoli al prendere parte alla preghiera interreligiosa: le occasioni si sono presentate
numerose, ma è il futuro ad aspettarci.
Qualcuno anticamente aveva pronosticato l’arrivo di una primavera spirituale per l’umanità e tanti da sempre auspicano l’arrivo della luce. Certamente aspettare è il modo di agire degli spettatori; giudicare ciò che accade è lo spirito di chi sta solo a guardare; combattere è lo spirito di chi non ha trovato se stesso e cerca di far fuori fantasmi che ha solo nella sua testa.
La vita è fatta da azioni e il miglioramento della società passa attraverso il buon
esempio. L’aiuto reciproco è la molla perché questo avvenga.
Interazione è la strada per creare unione.
Attraverso la nascita di movimenti come interazione si creano le condizioni per cambiare quegli radicalismi che creano chiusure e steccati ideologici verso gli altri individuandoli come i “nemici” da combattere. Ben vengano queste iniziative a vivacizzare un dibattito sempre più incentrato sui personalismi e privi di prospettiva solidale e culturale. Interazione come AZIONE INSIEME per una crescita sociale improntata, sul rispetto dei DIRITTI UMANI.